Il Metodo Caviardage: cercare la poesia nascosta.

ATTENZIONE:  l’articolo che segue è stato pubblicato nel 2011.

Sono passati parecchi anni da allora. La mia sperimentazione personale è andata avanti, così come la ricerca e lo sviluppo di quella che inizialmente io ho presentato come tecnica artistica. Ora il Caviardage è  un METODO DI SCRITTURA CREATIVA POETICA utilizzato in ambiti diversi: a scuola, in arteterapia e nella relazione di aiuto in generale, ed in altri ambiti (teatro, meditazione etc).

Il METODO CAVIARDAGE ora è un Marchio Registrato.  Vi sono ora FORMATORI CERTIFICATI in Metodo Caviardage in tutt’Italia.

Il processo di base non è descritto nel post in dettaglio, ma solo accennato- Chi volesse avere maggiori informazioni può consultare il sito ufficiale www.caviardage.it o scrivermi inviandomi una email a metodocaviardage@gmail.com

Grazie

Tina Festa

IL METODO CAVIARDAGE:

Alla ricerca della poesia nascosta.

Eccomi qui (finalmente!) a presentarvi questa attività che avevo introdotto molto tempo fa in un post e alla quale si fa riferimento nell’articolo precedente. E’ una delle attività che preferisco quando devo realizzare delle cartoline di Arte Postale o quando devo rilassarmi un poco. Ma è anche un approccio che ha riscontrato molto successo in attività  laboratoriali realizzate prevalentemente con adolescenti ed adulti, in laboratori dedicati all’Arte Postale o alla Scrittura Creativa.

A tutti prima o poi capita di voler scrivere poesie ma spesso il foglio bianco ci incuote timore, allora perchè non cercare la poesia nascosta in una pagina di libro strappata a caso?

IL CAVIARDAGE, che cos’è?

Cerchiamo di comprendere questo processo a partire dal  significato della parola. Caviardage deriva dal francese CAVIAR, caviale. Potremmo tradurre impropriamente con “cavialeggiare” cioè annerire. In effetti l’azione di “caviardage” era quella che si faceva in passato per sopprimere in alcuni scritti dei passaggi ritenuti immorali dalla censura.

Nel nostro caso (dopo aver salvato le parole dell’anima) verranno ‘annerite’ le parti  (frasi o parole ) che non ci servono, per mettere in evidenza quanto resta. Quindi in arte generalmente tale tecnica consiste nell’eliminazione di parole o frasi per ottenere un componimento poetico. Noi lo faremo non per dedicarci ad un attività che abbia come fine il risultato estetico o per dedicarci a un genere letterario, la poesia appunto, ma per esprimere quello che sentiamo nel rpofondo.

Il lavoro che ha dato via alla mia sperimentazione e che mi ha ispirato è stato quello che fa dà sfondo al critico Philippe Daverio nella trasmissione PASSEPARTOUT che andava in onda sulla Rai 3 domenica alle ore 13,25. Fate attenzione però perchè il lavoro in questione qui a sinistra non è stato realizzato seguendo il processo che io ho messo a punto e NON E’ CAVIARDAGE!

FARE UN “CAVIARDAGE”.

Abbiamo bisogno di un vecchio libro da macero ed un pennarello nero. Io spesso utilizzo anche quei libricini che regalano in libreria con il primo capitolo di un nuova opera.

COSA FACCIAMO? Strappiamo una pagina a caso dal libro….preferibilmente un romanzo (perchè cercare la poesia in una pagina di un vecchio libro di statistiche o matematica è cosa alquando ardua) E’ preferibile che non vi siano immagini.

Cominciamo a leggere la pagina e vedremo che ci sono delle parole che ci colpiscono in modo particolare a seconda del nostro stato d’animo del momento.  Proviamo a fare dei piccoli componimenti. Non è necessario che vi sia rima. Il componimento poetico deve parlare soprattutto a noi!!! Con il pennarello nero cerchiamo queste parole ed anneriamo tutte le altre.

Vi ho illustrato COSA fare.

MA COME FARLO? COME ESSERE NEL PROCESSO?

Come riuscire a connettersi con la parte intima di sè: quella voce che chiede di prendere forma? Come fare a tirar fuori una frase che realmente esprime quello che sento? Questo è il processo del Metodo Caviardage, non descritto in questo articolo. Se volete conoscere la chiave del Metodo Caviardage partecipate ad uno dei corsi condotto da insegnanti certificati: le informazioni sul sito www.caviardage.it.

 

Qui di seguito un mio lavoro

Titolo “Scarabocchio” Testo: Il mio piccolo progetto è lo scarabocchio della felicità.

Io in seguito ho usato anche il rosso per mettere a fuoco le parole evidenziate, poi ho “imbiancato” tutta la parte prima annerita ed ho aggiunto uno scarabocchio.

E’ Possibile lasciare il lavoro in nero o apportarvi le modifiche che volete. Ecco i miei lavori (e suggerimenti).

Ho soltanto sorriso.
Poco dopo i doni erano numerosi e preziosi
e tutti i dispiaceri finiti.

Caviardage e collage (ho aggiunto l’immagine di un bimbo felice)


Caviardage e collage. Queste poesie sono stati realizzati pensando a Tonino Guerra.
A sinistra: Desidero una fonte di stupore per la sera della mia vita”
A destra. Titolo “Come le farfalle”- TESTO: Con la pazienza cercare ad ogni stagione il piacere di passare qualche giornata in mezzo alla campagna e nel bosco.”

Vi aggiungo una carrellata di immagini realizzate con la tecnica del caviardage e processo del Metodo, nelle seguenti tre immagini vi sono miei lavori di arte postale che ho già spedito.

Capita a volte di trovare delle parole o piccole frasi che però non sono posizionate di seguito nella pagina come nell’esempio in alto a sinistra. In tal caso potreste creare un percorso con una linea in modo che sia possibile leggere quanto avete messo in evidenza  così come voi volete. (esempio a destra)

Altre volte invece cercate e cercate ma il piccolo componimento non viene fuori, cosa fare? Non scoraggiatevi! Mettete in evidenza solo le parole che in quel dato momento parlano al vostro cuore e con quelle scrivete un pensiero: potete vedere un esempio nel post precedente! Questo è un bell’esercizio di Scrittura Creativa che può essere proposto a studenti a partire dalla 2a classe della scuola primaria!

Ultimo suggerimento: se trovate interessante e rilassante questa processo creativo vi suggerisco di portare con voi un vecchio libro da macero o uno di quei libri promozionali che come vi dicevo regalano in libreria e “cercare la poesia” quando avete del tempo libero…anche nelle sale di attesa!

Ecco alcune foto:

 

IL Metodo CAVIARDAGE CON I BAMBINI – Esprimere le emozioni attraverso il caviardage e CREAZIONE DI CARTOLINE TATTILI

E’ possibile utilizzare il Metodo Caviardage con i bambini?

Io ho proposta il Metodo caviardage in una classe 5 della Scuola Primaria. Ma in un modo diverso da quanto descritto in alto. In una lezione di “arte e benessere”, dopo un’esercizio di immaginazione guidata i bambini hanno cercato e messo in evidenza in un testo consegnato a caso (una paginetta di un vecchio romanzo) le parole che meglio potevano esprimere quanto provato durante l’immaginazione guidato. Hanno poi annerito tutto il resto.

Il foglio è stato incollato su un cartoncino con le dimensioni di una cartolina.

Sul retro i bambini hanno attaccato materiale vario: pezzi di ovatta, velluto, pelliccia sintetica, carta vetrata, nastro, seta etc... Hanno cercato quel materiale che dava loro la sensazione tattile che meglio “aderiva” alle parole scelte tramite la tecnica del “caviardage”.


Sono state create così delle “cartoline tattili” che conservano parole e sensazioni tattili dell’esperienza vissuta. Ecco i “mobiles” realizzati con le cartoline. Alcuni bambini hanno aggiunto materiale anche sulla parte annerita con i pennarelli.

I miei suggerimenti: è possibile utilizzare questo strumento per esprimere delle emozioni senza l’uso della parola scritta e senza la condivisione verbale (tale condivisione può essere fatta anche alla fine di questa attività – parlando così del lavoro realizzato: per alcuni bambini risulta più semplice parlare del lavoro che delle loro emozioni!)

Gli altri suggerimenti li attendo da voi!!!

 

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48 risposte a Il Metodo Caviardage: cercare la poesia nascosta.

  1. katia ha detto:

    Ciao,
    queta tecnica mi piace molto, anche perchè mi piace molto leggere, ma di scrivere non se ne parla neppure!
    Che dici se invece dei libri da macero si fanno delle fotocopie di testi che abbiamo letto e ci piacciono?
    Un abbraccio

    • Tina Festa ha detto:

      Ciao Katia! Certo che si possono fare fotocopie ma…senza scegliere le pagine 😛
      In realtà ti assicuro che lavorare su libri che andrebbero buttati e trasformarli in un’opera d’arte è una bella sensazione: la carta è diversa da quella della fotocopia… ha una vita, ha un colore ed una consistenza particolare.
      So che sembra un sacrilegio utilizzare dei libri nell’arte…ma io da un pò di tempo ne ricevo a valanghe da chi ha intenzione di buttarli nella spazzatura perchè ridotti maluccio o perchè non interessano più a nessuno … allora meglio dar loro nuova vita, no?

      • katia ha detto:

        Oh si, su questo sono pienamente d’accordo!
        E che per come sono cresciuta un libro è un bene prezioso ( pensa, i miei e poi io stiamo ancora conservando i miei libri delle elementari!) e mi sembra un sacrilegio buttarli via, ma evidentemente non tutti sono del mio parere, visto che ne ricevi a valanghe e quindi fai bene a dare nuova vita a questi libri che ormai nessuno più considera!!!
        Sei incredibile!!!

  2. admin ha detto:

    Molto bello il risultato. Ci proverò:)

  3. Silvia ha detto:

    Bello! avevo visto dei lavori… non ho mai pensato di provarci, ma quasi quasi…

  4. simoff ha detto:

    grazie dei tuoi stimoli..sei una grande creativa e sai ben comunicare ciò che ami fare…
    penso proprio che ci proverò…

  5. Silvana ha detto:

    Grazie, sei sempre una fonte di ispirazione notevole…mi piace molto questa idea e appena possibile voglio sperimentarla…Un tenero saluto Silvana

  6. maria teresa ha detto:

    E’ una idea stimolante e creativa….cercherò di metterla in pratica e parlarne ai miei figli. Noi amiamo leggere e a volte anche scrivere…poesie, brevi racconti.
    maria teresa

  7. Energia Creativa ha detto:

    Le tue cose sono sempre bellissime.
    ho usato questa tecnica in modo un pò diverso, partendo dalla musica,
    ma le tue pagine sono speciali!!!
    e mi vien volgia di provarci anche io

  8. sonia ha detto:

    sono responsabile di una ludoteca e con le mie animatrici eravamo in cerca di qualcosa di diverso da far fare con i libri……grazie alla tua fantasia siamo riuscite a trovarlo. un abbraccio riconoscente Sonia

  9. silvia ha detto:

    Utilizzerò questa tecnica a scuola. Sicuramente! Non è per caso che si sceglie una parola. Penso che i risultati saranno sorprendenti! Grazie.

  10. alinasor ha detto:

    Che bello!1 Grazie Tina per il piacere che metti nel condividere.
    Rosalina

  11. ARTiculation360it ha detto:

    GRAZIE! Sei contagiosa: la tua generosità entusiasta fa venire voglia di creare. Isabella

  12. Donatina ha detto:

    Ciao Tina,
    ogni tanto passo a sbirciare nel tuo sito sempre così ricco di idee e attività creative da proporre ai bambini. Mi ha particolarmente colpito la tecnica del “Caviardage” che sicuramente sperimenterò.
    Un abbraccio a te e alla tua bella famiglia, un bacione grosso ad Andrea
    Donatina.

  13. Irene ha detto:

    Bellissima questa tecnica, grazie! …e bellissimo il tuo blog che ho scoperto da poco, così ricco di semplici cose preziose. Tanti auguri per un nuovo anno creativo, Irene

  14. alma ha detto:

    io l’ho subito provato in una quarta primaria!!i bambini erano stupefatti per ciò ke avevano creato!! grazie dell’idea!!

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  18. marylove08 ha detto:

    a me l’ ha fatta scoprire la mia maestra a scuola e mi ha consigliato anche QUESTO SITO e io ADORO L’ ARTE e questa tecnica la trovo FANTASTICA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!GRAZIE TINA,GRAZIE MAESTRA!!!!!!!!!!!!!!!!!Devo dire che questa tecnica mi fa anche rilassare.baciiiiiiiiiii

  19. Nikoletta ha detto:

    capitata per sbaglio…e letto avidamente tutto quello che è scritto. Ne sono rimasta folgorata dalla bellezza di così tanto “dare”..!!!!!
    mi piacerebbe approfondire ..conoscere e d esplorare ….ma come fare????
    complimenti!!!!!!!!! e grazie !!!!! Nikoletta

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  23. Nadia ha detto:

    Wow! Mi piace moltissimo.
    Io adoro leggere e adoro dipingere ,disegnare e scrivere!
    Lavoro nella scuola dell’ infanzia,mi piacerebbe riuscire ad utilizzare questa tecnica con i bimbi. Leggendogli una fiaba e facendogli ricavare le parole che colpiscono di più potrebbe essere un ‘idea?con i bimbi di 5 anni potrebbe venire fuori qualcosa di carino secondo me.
    Grazie

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  27. Micaela ha detto:

    Che bello! stavo cercando un laboratorio da realizzare al mare insieme ai bambini, avevo già scelto il titolo “parole in libertà” come spesso faccio, senza sapere lo svolgimento che in genere in qualche modo mi arriva…. Ed eccolo qua!
    Lo farò facendoli concentrare sulle sensazioni ed emozioni offerte da quella giornata di sole mare e spiaggia!

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  30. bettibi ha detto:

    Fantastico. Mi sento un pochino invidiosa perché non so se saprò realizzare cose altrettanto creative, ma rubo l’idea è voglio provarci coi miei alunni di terza primaria😍
    Grazie per gli stimoli
    Elisabetta

  31. Silvia ha detto:

    Molto interessante e stimolante…i bambini saranno entusiasti…e dà l’opportunità a tutti di essere poeti e scrittori senza sentirsi in difficoltà per avere qualche carenza ortografica o grammaticale, e senza paura di sentirsi scoperti nei propri sentimenti, un modo di motivare molto diretto e non convenzionale…mi piace…

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  33. paola ha detto:

    Bellissima tecnica originalissima
    Sono un’insegnante di scuola primaria
    Stavamo gettando al macero alcuni libri della biblioteca ormai datati e sciupati…
    Ne terremo alcuni per provare…il caviardage
    Prima mi informerò cercherò di studiare
    Grazie della bellissima esperienza condivisa
    Paola

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  35. rossella ha detto:

    Grazie Tina, non conoscevo questa te nica e mi si e’ aperto un mondo…Ci provero senz’altro. Grazie ancora e’ una cosa bellissima

  36. Anna Rita ha detto:

    Simpaticissimo per bambini e Adulti

  37. Pingback: Una sfida creativa: cerchiamo insieme la poesia nascosta! | Tina Festa

  38. Pingback: Di donne, poesia e politica | alle bonicalzi

  39. Annalisa Giussani ha detto:

    Sono affascinatissima da questa cosa!😍 Da tempo uso il disegno intuitivo come metodo di rilassamento personale e mi dá grandi soddisfazioni. Io lo chiamo “il mio colloquio con l’inconscio” . Trovo sia, almeno x me , un modo eccezionale per liberare la mente da tutta la “confusione” accumulata a fine giornata. Va da sé che ora mi metteró subito alla ricerca di un libro per sperimentare ció che proponi. 😉 Grazie, grazie!

  40. Giorgio Moio ha detto:

    Tina Testa, forse ti sfugge che le cancellature sono state e sono un’idea di Emilio Isgrò. Insomma non sono nuove.
    Giorgio Moio

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