Giocare con gli alberi di Munari in autunno.

COSTRUIAMO UN ALBERO AUTUNNALE IN SEZIONE…

con l’aiuto di MUNARI

(Attenzione: puoi leggere tutti i miei articoli dedicati agli alberi cliccando QUI!!)

In questo periodo autunnale i bimbi osservano con maggiore attenzione gli alberi e le foglie. Già in un precedente post ho parlato di alberi . Questa volta invece vorrei proporre una semplice attività realizzata in sezione lo scorso anno con bimbi di 2 anni e mezzo e tre anni. Come costruire un albero in sezione? Munari ci indica un gioco divertente che può aiutare i bimbi a comprendere come i rami di un albero non si sviluppano a casaccio ma seguendo una regola di crescita precisa.  E’ un’attività che può essere fatta già a partire da una sezione con bimbi di 3 anni e può essere poi ripetuta durante l’anno nel mutare delle stagioni o negli anni successivi per aggiungere di volta in volta argomenti sempre più ricchi.

In effetti l’idea di Munari è che un albero non sia solo un oggetto, ma anche una “regola”, uno schema semplice da seguire per dar vita a infinite varianti. Munari ha creato un bellissimo e semplice gioco di costruzione (Bruno Munari, Disegnare un albero, Corraini Editore, Mantova, 2004). È un libro che consiglio non solo perché è di Munari, ma perché con le sue molte varianti si apre a infinite nuove invenzioni e variazioni sul tema.

Il link per acquistare il libro.

E’ un’attività che trovo molto interessante perchè vi ritroviamo uno dei principi metodologici della didattica munariana: Cambiare le dimensioni. Disegnare un albero con una matita su un foglio di carta bianca è una cosa; disegnare o costruire un albero di grandi dimensioni con grandi fogli di carta o elementi in cartone è cosa diversa che permette ai bambini di essere coinvolti nell’attività anche con il corpo, e quindi il bambino, vista la dimensione dell’albero è completamente immerso nell’attività che fà!

Un albero è una lenta esplosione di un seme… quando disegni un albero ricorda sempre che ogni ramo è più sottile di quello che viene prima. Nota anche che il tronco si divide in due rami e che questi si dividono ancora in due, e così ancora ed ancora fino a quando tu hai un intero albero sia esso diritto o curvo in alto o in basso o inclinato per via del vento. Munari

COSTRUIAMO L’ALBERO DI MUNARI:

Preparazione del materiale:

L’insegnante dovrà preparare le parti dell’albero, cioè predisporre rettangoli diversi in lunghezza e larghezza, utilizzando della carta (quella da pacchi marrone ad esempio) o del cartone. Io ho optato per il cartone perchè più resistente  così da poter riutilizzare i pezzi più volte.

Dopo aver condotto i bambini in giardino per osservare gli alberi da vicino o aver mostrato delle immagini di alberi per individuarne le parti (con i più piccini, il tronco, i rami le foglie…) l’insegnante inviterà i bimbi a costruire l’albero in sezione, lavorando da soli, in coppia o in gruppo.

A seconda della stagione o della necessità/possibilità di inserire altri argomenti, l’insegnante predisporrà altri elementi dell’albero da aggiungere: le foglie, le radici, i frutti, le gemme, etc. In molti casi tali elementi possono essere creati o decorati dagli stessi bambini, come ho fatto io per le foglie autunnali.

Attività in sezione: L’albero di Munari a primavera
E’ autunno? Si aggiungono foglie rosse, gialle, arancioni e marroni sull’albero.

Alla fine l’albero viene distrutto per poterlo rifare e per non mitizzare il lavoro fatto: questa è un’altra importante indicazione sulla metodologia munariana. “La distruzione dell’opera collettiva va intesa come un modo per non creare modelli da imitare, per evitare una museificazione dell’opera realizzata e quello che si può definire il divismo dell’autore, per insegnare che non  è l’oggetto che va conservato ma il modo, il metodo progettuale, l’esperienza modificabile” (da Un progetto a lungo termine – I laboratori di Bruno Munari. Di Miriam Nocchi Croccolo. Edizioni ETS – pag 19)

Volete vedere i grandi alberi di Munari realizzati da diverse classi presso il Parco Nord di Milano??? Clicca qui! Sono meravigliosi! E potrete prendere spunto per costruire i vostri!

In un secondo momento si potrà ripetere l’attività su un foglio bianco, con rettangoli ottenuti dalla carta da pacco che il bambino incollerà sul foglio, magari lavorando in coppia! Creare l’albero di Munari su un foglio A3

Oppure si realizeranno degli “alberini munariani” su A4 sempre osservando la regola già descritta! (se volete potete vedere l’ altro post dedicato a questa attività  qui !)

E poi infine,  i bambini, dopo che hanno lavorato con i materiali, potranno disegnare e colorare gli alberi individualmente su un foglio bianco.

Come preparare le parti dell’albero secondo le indicazioni di Munari.

Come avete visto io ho usato un cartoncino doppio ma Munari nel suo libro ci dice come cotruire un albero utilizzando un foglio di carta grande 25 cm per un metro e 40 cm.

“Prima facciamo un taglio a metà della larghezza in alto e tagliamo fino a 50 centimetri dalla base. Abbiamo così due tronconi ed un albero. Poi tagliamo ognuno dei due tronconi a metà fino a venti centimetri dalla fine del primo taglio. Poi…continuiamo a tagliare i rami fino dove si può: avremo alla fine dei fili di carta di un centimetro.”

dal libro di Bruno Munari Disegnare un albero – Edizioni Corraini.

Curiosità: sapevate che la canzone “Ci vuole un fiore” è una filastrocca scritta da Gianni Rodari? La musica è frutto della collaborazione tra Sergio Endrigo e Bacalov.

 

 

I vostri feedback. GRAZIEEEEE!!!

L’albero munariano di Veronica Veneroni (la copertina di un libro portadisegni)

 

 

 

 

AGGIORNAMENTO DEL 20 settembre 2011

Oggi mettendo a posto il mio materiale didattico ho visto che il Dossier N. 2 di Ottobre 2008 della Scuola Dell’Infanzia (Progetti e laboratori) è dedicato ai Cinque Sensi ed agli ALBERI!  Tanti suggerimenti per attività da farsi coinvolgendo i 5 sensi e dedicate all’albero. Munari è citato molto spesso!

(Se non riuscite a reperirne una copia, potrei fare una scansione ed inviare via mail a chi fa richiesta)

Aggiornamento del 19 ottobre: scansione fatta!

Potete scaricare il file nella mia pagina dedicata alle risorse, qui https://tinafesta.wordpress.com/risorse-da-scaricare/

Aggiornamento 8 marzo 2012

L’albero di Munari (con la regola di crescita del due) abilmente scarabocchiato da Silvana Sciancalepre.

L’albero di Gianni Rodari

Per fare un albero è una delle Filastrocche in cielo e in terra di Gianni Rodari (Einaudi Ragazzi, Torino, 1996) poi musicata da Sergio Endrigo in un refrain che ha accompagnato l’infanzia di molti attuali insegnanti:

Ci vuole un fiore
(testo di Gianni Rodari, musica di Sergio Endrigo e Bacalov, Edizioni BMG Ricordi)

Le cose di ogni giorno raccontano segreti
a chi le sa guardare ed ascoltare.

Per fare un tavolo ci vuole il legno
per fare il legno ci vuole l’albero
per fare l’albero ci vuole il seme
per fare il seme ci vuole il frutto
per fare il frutto ci vuole un fiore
ci vuole un fiore, ci vuole un fiore,
per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re.

Per fare un fiore ci vuole un ramo
per fare il ramo ci vuole l’albero
per fare l’albero ci vuole il bosco
per fare il bosco ci vuole il monte
per fare il monte ci vuol la terra
per far la terra vi Vuole un fiore
per fare tutto ci vuole un fio-r-e

Per fare un tavolo ci vuole il legno
per fare il legno ci vuole l’albero
per fare l’albero ci vuole il seme
per fare il seme ci vuole il frutto
per fare il frutto ci vuole il fiore
ci vuole il fiore, ci vuole il fiore,
per fare tutto ci vuole un fio-o-re.

Hai trovato interessante questo articolo? Iscriviti al blog per ricevere i nuovi articoli via Email

Questa voce è stata pubblicata in Madre Terra, Maestra Tina e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

20 risposte a Giocare con gli alberi di Munari in autunno.

  1. energiacreativa ha detto:

    meraviglia. adoro le foglie autunnali, adoro gli alberi

  2. Tina ha detto:

    Vero! In autunno gli alberi sono in passerella a mostrare i loro vestiti più belli!

  3. agersocialslow ha detto:

    Leggerò con più calma il tuo post, peraltro sono abbonato, ma lo ritengo propedeutico ad una successiva visita in fattoria didattica. Magari coglieranno aspetti che senza questo gioco formativo avrebbero perso. Che ne dici? Posso divulgarlo a qualche azienda?
    Saluti

    • Tina ha detto:

      Io credo che soprattutto con i bambini piccoli è bene che l’esperienza passi prima attraverso i sensi e che poi le attività in sezione o classe possano servire per rinforzare quanto appreso. Sarebbe bello che i bambini possano avere l’opportunità di accarezzare un albero, abbracciarlo, vederne le dimensioni reali e non solo su immagini di libri con alberi disegnati. Ma questo è solo un mio punto di vista e comunque di solito le insegnanti preparano i bimbi alla visita in fattoria, quindi potrebbe andar bene.
      Puoi utilizzare il materiale presente nel mio blog liberamente. Grazie per la visita.

  4. natascia ha detto:

    Ciao Tina, che bello l’autunno, grazie per il tuo post, è sempre interessante visitare il tuo blog. Ho condiviso il tuo post su Facebook.
    Munari ci ha insegnato a guardare le cose da punti di vista differenti e ogni tanto fa proprio bene ricordarselo!
    Un abbraccio Natascia

    • Tina ha detto:

      Grazie Natascia per la visita e la condivione! Munari non smette mai di meravigliarmi! Grazie a lui posso inventare a scuola attività sempre nuove ed interessanti.

      • … che meraviglia gli alberi!!
        per poter disegnare un albero bisogna capirne l’essenza, toccarne la consistenza.
        Giorni fa, come ho scritto nel post sul mio blog AbacadA, sono andata alla american academy di roma per vedere i lavori di una grande artista, ceramista Betty Woodman che riempiono di gioia … giusto a proposito del cambiare le dimensioni, l’80enne Betty gioca con i suoi “vasi” in maniera audace e spontanea … grandi dimensioni per il vaso reinventato ogni volta in modo diverso, partendo dalla stessa base, un semplice cilindro d’argilla…
        Tornando a noi, a voi, al fare un albero e all’essenza delle cose… nella stessa sera dell’inaugurazione, nel cortile della american academy, ho notato due enormi cipressi, alti e maestosi… Li ho guardati per tutta la sera, incuriosita e alla fine attirata da loro (e non potendo toccare i vasi…), li ho abbracciati, riuscendo ad arrivare solo alla metà del tronco, ed ho provato una sensazione incredibile… mi sentivo chioma e corteccia, ramo e … cipresso!! Concordo quindi che per tutti, l’esperienza passa innanzitutto attraverso i sensi, che ci consentono un contatto “sincero” con le cose, che diventano così… poesia.
        Spero di vederti anche sul mio blog! a presto mluisa

  5. Tina ha detto:

    Grazie Maria Luisa per la visita ed il commento! Ho già ricambiato la visita la tuo blog e mi sono anche iscritta visto che i contenuti sono davvero interessanti (la ceramica è una delle mia passioni – avrò tanto da curiosare tra i tuoi post).
    Hai ragione l’esperienza sensoriale deve essere per tutti!!! noi adulti possiamo però cercarcela invece come educatori e genitori dobbiamo fare in modo che anche i piccini possano farne esperienza… Anche io come te quando mi avvicino ad una albero provo una sensazione di gioia pura e li sento “vivi”!

  6. rita ha detto:

    BELLISSIMO….noi a scuola proviamo a fare con i bambini attività ispirate al metodo di Bruno Munari…a volte ci riusciamo…a volte no, ma l’impegno c’è e i nostri bimbi adorano fare queste cose…la scuola purtroppo oltre a tutte le difficoltà che ha…non aiuta più i bambini a scoprire la fantasia e la creatività che c’è in ognuno di loro…

    • Tina ha detto:

      Ciao Rita, grazie per la visita ed il commento! La SCUOLA non aiuta (non ci sono soldi per i materiali, non vi sono spazi esterni…le aule sono piccole… non vi sono tende per oscuarare le aule…..) Ma la scuola, quella piccina che funziona siamo noi insegnanti quando facciamo tanto anche con il poco che abbiamo (o davvero con niente) e lo facciamo con amore. Ed i bambini lo vedono se c’è il cuore!!!
      Ho visto il sito della tua scuola…. bella! E bellissime le cose che fate!

  7. teresa ha detto:

    Ciao Tina,
    bello il tuo blog.
    Mi piacerebbe ricevere la scansione del dossier n°2 della Scuola d’Infanzia I CINQUE SENSI.
    Ho una piccola fattoria didattica nel bosco e potrei trarre spunti interessanti.
    Il mio indirizzo è info@parcodelpitone.it
    Se vuoi, visita il mio sito: http://www.parcodelpitone.it

    Grazie!
    Ciao.
    Teresa

  8. classe 4^ a ha detto:

    bellissimo,interessantissimo!!!!!!!1

  9. samina ha detto:

    Splendido, grazie! L’anno scorso alla Biblioteca Le Balate di Palermo abbiamo costruito gli alberelli con il fil di ferro, sempre seguendo Munari, e poi abbiamo attaccato ai rami le lettere dell’alfabeto: i bambini soffiavano e nascevano le parole…. 🙂

  10. mara ha detto:

    ke karini gli immagini ke fanno i bimbi

  11. Formica Anna Rita ha detto:

    E’ stata una piacevole scoperta! Fatta al momento giusto per continuare un percorso didattico iniziato con la lettura del libro Bandiera di Mario Lodi. Grazie!

  12. La madame ha detto:

    Sono una nonna ex maestra. Ti seguirò per avere spunti e lavorare con la mia nipotina. Complimenti al blog

  13. Pingback: Junk book – Autunno | Imparare in piedi

  14. Pingback: "Ascoltare il proprio destino almeno due volte al dì" | Sabine Eck

  15. Pingback: Attività e lavoretti per bambini da fare in autunno - Periodo Fertile

Lascia un commento